Quinta edizione nazionale
La Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna sarà protagonista di una gustosissima tre giorni all’insegna dell’ambiente e della gastronomia di mare. Una festa che dal 24 al 27 giugno ha il suo fulcro a Marina di Ravenna
Il programma completo della festa sarà inviato ai soci venerdì 11 giugno dopo la conferenza stampa
Per i soci anticipiamo il programma della cena di apertura in modo che possano prenotare in tempo utile.
Giovedì 24 giugno
ore 20,30 Ristorante La Terrazza Porto Turistico Marinara- Marina di Ravenna. Un bellissimo luogo con vista sul Porto Turistico scelto per la cena di apertura con Gianluca Gorini del ristorante da Gorini di San Piero in Bagno (FC) a cura di Slow Food Ravenna e Circolo Aurora. Gianluca fa parte del gruppo CheftoChef
La cozza e il pescato di valle proposti da uno chef stellato (una stella Michelin) Il menù:
- Antipasto all’italiana: Cozze gratinate e pesto di pineta, Anguilla in carpione di susine, Cefalo al pomodoro e mandorla
- Passatina di ceci, vongole nostrane di Valle, battuto di pomodori secchi e olio al rosmarino
- Risotto ai limoni, cozze selvagge e finocchio marino
- Cefalo, zafferano, sedano rapa, capperi e olive
- Semifreddo al raviggiolo, amarene candite, croccante alle noci e vermut rosso
Vini in abbinamento:
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Rambela Brut Ravenna bianco IGT da uve famoso – Az. Agr. Randi, Fusignano (RA)
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“Sciocchina” Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2018 – Az Agr. Albamocco, Castelplanio (AN) Azienda condotta con metodo biologico
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Arcaica” 2017 Romagna Albana con lunga macerazione sulle bucce Biologico Vino Slow – Francesconi Paolo Viticoltore, Faenza (RA)
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“D’Incanto” 2016 da uve centesimino appassite, biologico – Francesconi Paolo Viticoltore, Faenza (RA)
Costo €. 75,00 Numero massimo: 60 persone
Visti i pochi posti a disposizione AFFRETTATEVI Info e prenotazioni: 335 375212 – maurozanarini@gmail.com
Gianluca ha voluto il ristorante che ci ospita solo per noi. Crede nel lavoro di squadra e ha portato a Marina i suoi ragazzi che condividono con lui la voglia di creare una situazione amichevole ed accogliente, dove ognuno ci mette del proprio per far si che la serata sia un’esperienza unica.
Con lui la moglie Sara protagonista di questa avventura. Il linguaggio che hanno scelto di parlare è quello delle nostre pialasse. Per conoscere i nostri prodotti è venuto con noi in valle per un giro in barca ed ha assaggiato, in un pranzo nel padellone, il pesce della pialassa. Tutta la squadra ha condiviso questo progetto che vuole permettere ad ognuno di mettere qualcosa sul tavolo: il vostro.
Gianluca Gorini da tempo non è più solo la promessa, il giovane di talento come da anni lo hanno definito in tanti. E’ il grande professionista più che affermato (1 stella Michelin che viaggia verso la seconda, 4 cappelli guida Espresso) che va alla ricerca di nuove materie prime lavorando in squadra sugli ingredienti. Gianluca è un gran lavoratore di ottime basi tecniche, è probabilmente il miglior allievo di Paolo Lopriore e si è poi ulteriormente maturato con Bracali. Rapido nell’acquisire la conoscenza del territorio offre un menù indubbiamente complesso e articolato che ne evidenzia le qualità, la conoscenza di un ampio ventaglio di prodotti, la varietà di temi e combinazioni che è in grado di affrontare. Lo stile personale di Gorini ci pare si stia delineando mediante la giustapposizione dell’amaro prediletto da Lopriore e di componenti, soprattutto aromatiche, di maggior immediatezza, o all’aggiunta di un elemento estraneo, spesso di matrice acida o tannica, a ricette di tradizione.
“Quando un cuoco si mette in gioco, si vede tutto il suo percorso professionale, a partire dai primi ricordi: fanno parte di me e del resto sono queste memorie, queste tradizioni che contraddistinguono la cucina italiana in tutto il mondo. Abbiamo tanto in termini di prodotti, di cultura, di memoria storica ma dobbiamo crederci. Io quindi parto dai ricordi del passato e li unisco con sensibilità alle innovazioni che ho sperimentato con i grandi chef durante la mia carriera” spiega il giovane chef. Ancora come racconta su CiBo “ Far conoscere le realtà di un territorio permette di tenerle vive e nutrire la loro quotidianità. Io mi sento responsabile, la visibilità che noi cuochi abbiamo oggi non può essere fine a se stessa, serve a far conoscere un territorio e chi lo vive e credo che questo si respiri quando si viene nel nostro ristorante, di sicuro è quello che vorrei “.