Le nonne ortolane, Renata Ragazzini, Stefania Gatti, Marilena Palmieri, Tiziana Vanzi Gigliola Graziani, Ines Molinari, da gennaio, ogni mercoledì, si ritrovano nei locali della scuola. Alcune sono maestre in pensione che hanno lavorato nella stessa scuola.
“In una prima fase – precisano le insegnanti coordinatrice dell’Orto Slow Food, Angela Rosa e Eleonora Riposati – le nonne hanno cercato vecchie tele bianche, usate nelle case coloniche.
Partendo dalle fiabe, già conosciute dai nostri scolari, hanno raccontato pezzi della vita del mondo contadino, come le tele venivano usate nella vita quotidiana della casa colonica e nella preparazione dei corredi.”
“I bambini – continua la dirigente Maria Guiati – hanno avuto modo di imparare parole lontane dal loro mondo come: ditale, telaio, filo, cruna, ago, ordito, trama e drittofilo. Sono stati così realizzati dei veri e propri cartamodelli, una vera e propria lezione di geometria sul campo, per poi tagliare i pezzi di stoffa. Per abbellire il tutto sulla stoffa verranno stampati gli ortaggi colorati dell’orto.”.
La fase finale prevede la cucitura. Le nonne, nei prossini giorni, porteranno a scuola una macchina per cucire. Il laboratorio è inserito all’interno del Progetto Orto in Condotta che la scuola Riccardo Ricci segue dal 2008, patrocinato da Slow Food.